Grazie a tutto il personale del C.A.D.

Visita diabetologica al C.A.D. di Ferrara… normale routine per una persona con diabete (qualunque forma essa sia!) e nonostante i protocolli anti-Covid, alcune cose si ritrovano sempre.

Un saluto al personale medico e sanitario, che va oltre la formalità e la buona educazione.

Qualche faccia un po’ spaesata che cerca di capire qualcosa in un posto in cui si trova per la prima volta ad affrontare un malattia del tutto nuova e, nella pratica della sua gestione, sconosciuta.

Qualche lamentela borbottata qua e là, perché non sempre sono rispettati gli orari degli appuntamenti “ma tutti desideriamo e pretendiamo una visita accurata e scrupolosa quando è il nostro turno” penso io. Mi chiedo che componente ci sia di reale disagio/preoccupazione, quanto di reale malfunzionamento nell’ingranaggio del servizio pubblico di assistenza alla salute, e quanta consapevolezza su cosa sia importante per la propria salute.

Qualcuno che si conosce e si saluta, chiedendosi reciprocamente come stai. Qualcuno si racconta anche senza essersi mai visto prima, perché quando ci si incontra in un corridoio di un centro sanitario specialistico va a finire che qualcosa in comune nelle proprie esperienze si trova!

Mi accorgo di essere senza credito nel telefono e senza connessione dati per poter fare la ricarica. Individuo una ragazza con lo smartphone in mano e chiedo il favore della condivisione del Wi-Fi per il tempo di una ricarica. Poi un’altra signora viene in nostro aiuto, aggiungendo “lo so perché sono abituata con mia figlia”. È allora che capisco come impiegare il tempo di attesa…

E così, a rotazione, conosco e scambio qualche battuta con una decina di (altri) pazienti. Racconto un po’ di noi, cosa è A.D.Fe, cosa è una odv (organizzazione di volontariato), dove trovarci sul web, come contattarci. E mi diverto! Mi rendo conto che esserci costituiti associazione nasce proprio dalla nostra esigenza di non sentirci soli con il diabete, di confrontarci e supportarci, incontrarci (cosa che sarà stupenda quando potremo nuovamente!).

Mentre parlo, distribuisco biglietti da visita con i nostri contatti. E sono sinceramente orgogliosa di quanto lavoro c’è dietro a questo nostro logo, al nostro esserci! C’è un po’ di curiosità, mista a diffidenza (o forse scetticismo)… non lo so. Tutti mettono subito il biglietto in tasca, ed è già un buon segnale.

La signora del Wi-Fi precisa che lei fortunatamente non ha il diabete ma la mamma per cui è qui oggi, ottantenne, guarderà volentieri il sito perché è abituata a usare il computer. È allora che capisco che c’è spazio per tante persone (diverse e forse simili oppure diverse e basta) e per tante sfide (personali che diventano comuni oppure personali che rimangono tali ma sono più leggere perché condivise).

Mentre esco penso che ci aspettano belle sfide e opportunità. Poi penso che siamo fortunati perché ci aspetta anche una bella collaborazione con il personale del C.A.D. di Ferrara.